Intervistatore
Dottore fosse chiaro che i punti programmatici elettorali sono visioni personali di come affrontare un problema non è che uno nasce candidato ci arriva cammin facendo la passione politica l’impegno sociale l’amore per la propria città. Ma lei da ragazzo aveva un sogno se un domani fosse divenuto primo cittadino di Castellammare.
Fausto
È un percorso che praticamente conduco dalla nascita e la cosa che ho sempre avuto in mente è stata quella di una visione di una Castellammare vivibile, una Castellammare tranquilla. un’Amministrazione vicina ai cittadini, un’amministrazione che raccoglie le istanze e un’amministrazione vicina ai più deboli. La possibilità di contribuire alle spese quotidiane dei più bisognosi, la possibilità di attingere a quelle risorse proprio per far sì che i meno abbienti possano avere le stesse condizioni di partenza, le stesse opportunità di tutti i cittadini più fortunati. È stato sempre questo il mio sogno ed è quello che guiderà la mia esperienza nel corso dei prossimi cinque anni. Se il risultato sarà quello auspicato.
Intervistatore
C’è la ben presente che un percorso cristiano, l’uomo al centro di tutto.
Fausto
È proprio questo che è venuto a mancare negli ultimi anni. E tra l’altro una visione che manca anche nella società in generale, al di là dell’aspetto localistico nostro. Purtroppo si tende sempre a correre, a cercare il successo, ma si dimentica che al primo posto va messo appunto l’uomo. Va messa l’attenzione per la risorsa umana, l’attenzione per i meno fortunati, l’attenzione per i più bisognosi. Ed è questo che noi dobbiamo cominciare a fare un bilancio di quelle che saranno le nostre attività che non dovranno tenere conto soltanto di un’analisi costi benefici ma di un’analisi. Costi sociali e benefici sociali che i nostri interventi possono lasciare sul territorio.
Intervistatore
Non è da tutti avere questo senso cristiano di intraprendere un proprio cammino amministrativo.
Fausto
Come le dicevo sono stato sempre dalla parte dei più deboli ogni volta quando capitava, ma sin da piccolo e quando vedevo che magari qualcuno potesse solo pensare di fare un angheria nei confronti di una di un soggetto più deboli o già ero al fianco del soggetto debole per fargli da scudo e per far sì che il soggetto debole non pagasse un prezzo più di quanto già la vita gli aveva riservato.
Intervistatore
Non ha disdegnato mai il contatto umano. C’è bisogno di essere vicino alla gente.
Fausto
Viviamo purtroppo in una realtà economica, una realtà sociale molto debole e non oserei definire una società quasi appesa a un filo, con grosse difficoltà ad arrivare a fine mese. Tra l’altro vediamo tutti come ormai e stiamo ritornando a quelli che erano problemi che per me, che sono nato nel 1975, erano dei ricordi lontanissimi quando si parlava di inflazione di scala mobile, di aumento dei prezzi dei generi alimentari. Ed è questo che non va, è lì che bisogna intervenire, è lì che lo Stato deve essere più presente e deve sicuramente fare in modo che tutto questo non si ripercuota né in quelle classi meno abbienti, in quelle periferie, nei quartieri lontani dal centro storico che magari soffrono in silenzio, con uno stato di bisogno che purtroppo si va diffondendo quasi a macchia d’olio e va coinvolgendo classi sociali che magari fino a qualche anno fa venivano definite medie. Lo vedo io per la professione che faccio. Un influenza devastante per il vivere quotidiano di questi ceti sociali. È lì che lo Stato deve intervenire, è lì che il sindaco deve farsi carico di portare alla luce del sole questi problemi.
Fausto
Considerato che il sindaco è il front office delle lamentele della popolazione, il sindaco deve farsi carico di raccogliere tutte queste istanze e portarle nei tavoli che possono determinare il successo o meno delle operazioni di politica macroeconomica.
Intervistatore
Perché ha preferito fare questo genere di messaggi ontheroad su strada? Perché forse per Fausto vuol far capire che è l’uomo che non ha perso il contatto con l’uomo di tutti i giorni.
Fausto
Proprio questo guardi io o vedo o persone che non non ma sarà pure una questione di indole una questione di propensione che poi ognuno di noi può o non può avere il fatto stesso di stare male di soffrire quando vedi questi stati di bisogno questo obiettivamente ti fa stare male. E mi chiedo che cosa posso fare io per alleviare le sofferenze di queste intere classi sociali.